Piazzale Cadorna: un ago, un filo e una fontana ricordano una grande eccellenza milanese
29 marzo 2018 / Milano
Le piazze di Milano quasi nessuno le conosce. Piazzale Cadorna poi è forse quella più sconosciuta di tutte. Si trova di fronte ad una delle stazioni più frequentate della città, snodo nevralgico della metropolitana, punto di partenza del Malpensa Express. Eppure, nonostante questo il buio l’avvolge.
A 8 passanti su 10 se chiedi qual è la scultura della piazza ti risponde «Quale scultura?». I più attenti dicono che c’è una fontana. Già, la fontana. Il senso dell’acqua per Milano è profondo. È tutta la sua vita, la sua storia, base imprescindibile del suo sviluppo. Nei suoi navigli si coltivavano gamberetti d’acqua dolce come ci racconta Bovesin della Riva, autore forse della prima guida turistica della storia, pubblicata nel 1288, al tempo in cui a Brera c’erano solo ortaglie e prati.
Ebbene, in questa piazza prospiciente la Stazione delle Ferrovie Nord, inaugurata nel 1879, rifatta negli anni Venti in stile eclettico rinascimentale, distrutta dai bombardamenti del ’43 e ricostruita nel dopoguerra, alla fine del secolo scorso una celebre archistar milanese, Gae Aulenti, ha ridisegnato lo spazio urbano e la stazione, facciata compresa. Al centro di questo massiccio intervento urbanistico ha posto una fontana – l’acqua torna sempre – e una scultura realizzata appositamente da una celebre coppia di artisti americani: Claes Oldemburg e sua moglie Coosje van Bruggen.
Si tratta di un gigantesco ago e filo in acciaio e vetroresina, alto 18 metri, conficcato nell’asfalto di fronte alla stazione e il cui nodo sbuca inopinatamente al centro della fontana. Quando è stato inaugurato ha suscitato molte polemiche, diviso cittadini, critici d’arte e architetti. Alla ridda di commenti che si susseguivano, in una intervista Gae Aulenti replicò, non senza una vena di pungente ironia, che «Milano è piena di piazze, anche meno belle, su cui fare commenti».
Piaccia o no il suo significato, quello sì un po’ criptico, è legato all’operosità e a una delle più grandi tradizioni della città: la moda.
La prossima volta che passate da lì dategli un’occhiata e diteci cosa ne pensate. Magari anche voi siete fra quelli che non ci hanno mai fatto caso!
Photo Credits: Klodiana Prendi
Pubblicato da Milano Città Nascosta
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