I 5 luoghi nascosti per il tuo Agosto a Roma

La torre e i segreti del Ghetto

A Piazza Margana, immersa in una quiete irreale, arrivi per sbaglio o per caso tanto è nascosta. Deve il suo nome ai baroni Margani, potente famiglia medioevale romana che nel 1305 acquista la torre, tutt’ora esistente, edificandole intorno un palazzo con un magnifico portale in marmo di epoca romana. Al numero 19 si trova palazzo Maccarani, acquistato nel Seicento dagli Odescalchi, ai quali tutt’ora appartiene.

Non lontano sorge il Ghetto, secondo al mondo per antichità solo a quello di Venezia. Istituito da papa Paolo IV il 12 luglio 1555, dotato di due porte, chiuse al tramonto e riaperte all’alba, nei secoli diventate otto, ed era cinto da un muro abbattuto solo nel 1848. In nessun posto come nel Ghetto è possibile vivere un’esperienza da autentici flâneur: dall’arte al cibo, dall’archeologia ai negozi, alcuni incastonati nel celebre Portico d’Ottavia, qui trovate un campionario di romanità che non smetterà di stupirvi. Inclusa una leggenda: quella di Berenice di Cilicia, leggiadra fanciulla sedotta e ripudiata dall’imperatore Tito Flavio Vespasiano, il cui fantasma pare si aggiri all’ultimo piano del numero 13 del Portico d’Ottavia.

Piazza Margana 41

Il giardino delle pietre che parlano

Dominato dalla Piramide di Caio Cestio, costruita in soli 330 giorni intorno al 12 a.C., il Cimitero Acattolico è, fra quelli in funzione, tra più antichi d’Europa. In 301 anni di storia, all’ombra dei suoi cipressi, sono state sepolte più di 4000 persone provenienti da ogni angolo della terra. Sulle pietre tombali sono riportati epitaffi in oltre 15 lingue, alcuni di rara intensità. Uno per tutti quello sulla pietra tombale di Keats, che a onor del vero non riporta il suo nome: “Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”. In questo giardino dove le pietre parlano sono presenti quasi tutte le fedi del pianeta, compreso lo Zoroastrismo. Dichiarato nel 1918 Zona Monumentale d’Interesse Nazionale, nel 2005, dati gli altissimi costi di gestione, è stato inserito nei 100 luoghi al mondo a maggior rischio di estinzione.

Qui riposano i poeti John Keats e Percy Bysshe Shelley, Antonio Gramsci e il figlio di Goethe. E sempre qui è sepolto il celebre artista Jannis Kounellis, morto lo scorso 16 febbraio, fra i più importanti protagonisti dell’arte contemporanea del XX secolo.

Passeggiare qui la mattina presto, quando le ombre sono lunghe, regala emozioni di rara intensità.

Poco distante c’è il “Monte dei Cocci”, una gigantesca discarica romana di anfore rotte.

Ingresso principale per i visitatori

Via Caio Cestio, 6

Orario di Ingresso

Lunedi – sabato 9:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)

Domenica e festivi 9.00 – 13.00 (ultimo ingresso 12.30)

N.B.: Il cimitero resterà chiuso da venerdì 11 a domenica 20 agosto.

Cosa non si fa per amore!

A Roma ogni piazza ha la sua fontana. Fin dal tempo dei romani l’acqua ha sempre giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo della città. Nei secoli sono diventate più di 2000. Tralasciando i grandi classici, ve ne segnaliamo una con una storia curiosa: quella delle Tartarughe in piazza Mattei. Leggenda vuole che questa elegante opera, concepita su disegno di Giacomo della Porta, sia stata commissionata dal duca Mattei e realizzata in una sola notte per impressionare il futuro suocero che non ne voleva sapere di concedergli la figlia in moglie. Il mattino seguente il duca mostrò al suocero e alla promessa sposa questa piccola meraviglia da una finestra del suo palazzo. Poi, con gesto teatrale, ordinò venisse murata affinché nessuno dopo di loro potesse godere dello stesso spettacolo. La finestra c’è ancora, a voi scoprire dov’è. Quanto alla fontana, in verità ci volle ben più di una sera per terminarla. Basti dire che i lavori si protrassero fino al 1588 e che le tartarughe vennero aggiunte nel 1658.

Piazza Mattei, Rione Sant’Angelo

Una casa di campagna in città

A due passi dalle Terme di Caracalla, vicino alla villa di Alberto Sordi, sorge la casa del cardinal Bessarione. Nativo di Trebisonda, città turca affacciata sul Mar Nero alla quale è legato il detto “perdere la trebisonda”, di umilissime origini, grazie al suo talento per lo studio diventò monaco e intraprese una brillante e fortunata carriera ecclesiastica e diplomatica. Straordinario umanista, proprietario di una ricca biblioteca donata in vita alla città di Venezia, fu anche il raffinato inquilino di questa piccola meraviglia, nella quale trascorse le estati dal 1450 fino alla sua morte, avvenuta nel 1472. È un raro esempio di villa suburbana rinascimentale giunta sino a noi inalterata, malgrado le numerose vicissitudini. Costruita su preesistenze di epoca romana e medioevale, ampliata e trasformata in elegante casino di delizie nel Quattrocento, conserva al suo interno un complesso ciclo di affreschi nel salone principale, oltre a numerose decorazioni con stemmi, paesaggi e elementi fitomorfi che impreziosiscono la bella loggia quattrocentesca, affacciata su un giardino all’italiana di rara poesia, dove ancora oggi è possibile respirare l’atmosfera che regnava al tempo del Cardinale.

Via di Porta San Sebastiano 8

Ingresso consentito solo a gruppi accompagnati il sabato e la domenica – max 15 persone a visita.

Chiuso dal lunedì al venerdì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre

Informazioni allo 060608 (tutti i giorni 9.00 – 19.00)

Prenotazioni via email a segreteria.arsinurbe@gmail.com o SMS al numero 3299740531-  8€ Soci – 12€ non soci

Sentirsi al settimo cielo fra le merlate

Se dici palazzo Venezia ti viene in mente il balcone del Duce. Raramente si ricorda che è il “padre” di tutti gli edifici civili rinascimentali di Roma, commissionato per privata comodità dal cardinale veneziano, Pietro Barbo, futuro papa Paolo II. Nessuno prima di lui si era mai permesso il lusso di farsi costruire un palazzo in grado di sfidare in dimensioni quello dei papi. Fino ad allora, le private abitazioni erano sempre state assai contenute nelle dimensioni. Così non fu per Barbo, che inaugurò uno stile di vita fatto di agio di spazi e sontuosità d’interni, al quale presto si adeguarono tutti.

Oggi palazzo Venezia, dall’alto dei suoi 550 anni di storia stupisce ancora e conquista un altro primato: quello della vista più cool dell’estate. Non capita infatti tutti i giorni di passeggiare sui tetti di un gioiello rinascimentale, sospesi fra cielo e terra, avendo ai propri piedi la città eterna. Da quassù ti sembra di poter toccare tutto con un dito. Aperto da soli due mesi, raggiungibile da una scala nascosta, è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita.

Via del Plebiscito, 118 – Piazza di S. Marco, 49,

Dal 24 giugno al 17 settembre 2017

Visite guidate dal martedì alla domenica, con partenze fisse ogni mezz’ora dalle ore 11.00 alle 18.00 per gruppi di massimo 15 persone in italiano e in inglese.

La biglietteria si trova lato via del plebiscito e apre alle ore 8.30

il prezzo del biglietto intero è di 15€ e dà diritto alla visita del museo e al cammino su richiesta.)

Per accedere al cammino bisogna chiedere info al personale del museo che da un appuntamento con la guida.

Numero biglietteria 0669994388